Il growth hacking è una strategia di marketing per startups, che è un insieme di tecniche a metà tra il marketing e l’ingegneria.

Mentre nelle aziende affermate ci si occupa di tanti aspetti (costruire un team di marketing, gestire i venditori, creare un piano strategico per raggiungere gli obiettivi aziendali ) in una startup c’è bisogno solo di due cose fondamentali : la crescita e il farsi conoscere.

Persona Che Indica Il Grafico A Linee Di Carta

L’obiettivo del growth hacker è aumentare il traffico e le conversioni, per trasformare quanti più visitatori possibili in utenti.

” Il growth hacking sfrutta questa nuova dimensione e utilizza tutti i canali di diffusione offerti da internet: siti web, landing pages, A/B testing, test sulle conversioni, email, condivisione con social media e tanti altri. Non si può quindi applicare a prodotti offline, perchè prodotti fisici non consentono lo stesso livello di condivisione con altri utenti, di test e ottimizzazione.

Il lavoro del growth hacker inizia con la costruzione del prodotto stesso. Non si può più ragionare come prima: gli ingegneri producono, i venditori vendono. Oggi occorre pensare alla crescita già al momento della creazione del prodotto. Come ha fatto Dropbox a crescere il numero dei suoi utenti da zero a 200 milioni in pochi anni? Inserendo uno strumento di diffusione del prodotto nel prodotto stesso: un bonus per ogni referral (ovvero ogni qualvolta inviti un amico a registrarsi su dropbox ricevi spazio gratuito). In questo modo non c’è bisogno di spendere grosse cifre in pubblicità, è il prodotto stesso a promuoversi, perché ogni utente è invogliato a invitare nuovi utenti. ”