Una Digital Workplace risponde all’esigenza delle aziende che vogliono gestire in maniera integrata le informazioni e le comunicazioni superando i confini “fisici” degli uffici, integrando una serie di soluzioni “smart”.

Tramite una Digital Workplace si ha la possibilità di digitalizzare i processi e migliorare l’organizzazione creando così un ufficio interconnesso che sfrutta videoconferenze o dispositivi multifunzione aumentando la comunicazione e il coinvolgimento dei lavoratori; La produttività si sviluppa grazie alla collaborazione tra i lavoratori creando un team di lavoro ( che spesso unisce persone fisicamente distanti ) e al primo posto c’è la possibilità di accedere e gestire in modo immediato e sicuro i dati e le informazioni.

Possiamo quindi dire che la Digital Workplace è una “ piattaforma ” che unisce i canali di comunicazione e gli strumenti messi a disposizione per lavorare a prescindere da dove le persone si trovino fisicamente nel momento dello svolgimento delle loro mansioni.

Workplace: non è più questione di ubicazione ma di equipaggiamento

Oggi per lavorare (cioè per scrivere, telefonare, inviare e ricevere la posta, condividere informazioni, documenti e messaggi, fare riunioni, portare avanti progetti, programmi o processi) ognuno utilizza una pluralità di applicazioni e di dispositivi. Questo in maniera sempre più indipendente da dove ci si trovi a lavorare: anche se si chiama workplace, infatti, non è più il luogo a costituire un prerequisito fondamentale del lavoro.

L’abilitatore è l’equipaggiamento tecnologico (hardware esoftware): per questo il digital workplace impone alle imprese di impostare nuovi criteri di gestione delle identità e degli accessi, per abilitare una comunicazione che avviene in modo sempre più indipendente dal perimetro fisico dell’organizzazione. Le PDL richiedono una dotazione software che può essere configurata e distribuita in modo diverso a seconda della profilazione degli utenti: dipendenti, collaboratori, partner, dirigenti, clienti e via dicendo. Gli spazi dell’ufficio di conseguenza mutano per conformarsi alle nuove esigenze, aiutando le aziende a fare affari in un’era fatta di servizi e applicazioni che aiutano i lavoratori a operare in una dimensione bimodale, fisica e digitale.

Evoluzione del workplace: dall’1.0 alla 4.0

La Unified Communication & Collaboration, ovvero tutto l’insieme di soluzioni e piattaforme per la comunicazione, lo scambio, la sincronizzazione e l’archiviazione delle informazioni, è un capitale digitale che, grazie anche all’evoluzione della Internet of Things e del machine learning, sta influenzando i modi e i tempi del lavoro. Vediamo, in sintesi, la cronistoria dello sviluppo.

workplace 1.0

Nell’era 1.0 il lavoro d’ufficio aveva una dotazione di base che prevedeva l’uso di una sedia, di una scrivania, di un telefono fisso e una macchina da scrivere. Lo spazio includeva armadi in cui riporre tutta la documentazione cartacea relativa alla corrispondenza, ai contratti, agli ordini, ai progetti e, in generale, a tutta la burocrazia amministrativa dell’azienda.

workplace 2.0

Nell’era 2.0 negli uffici arrivano i primi computer. La dotazione base di una postazione di lavoro è costituita da uno schermo, una tastiera e un mouse sulla scrivania e, sotto il pianale, il computer. Le comunicazioni, oltre al telefono fisso comprendono spesso una stampante e un fax. In affiancamento al mondo analogico arriva il mondo digitale.

workplace 3.0

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